Legàmi, lègami, legati... A volte, se ben legate, le corde rendono liberi!
Lègami, legàmi, legati.
Sono in fila alla cassa, ho comprato un pigiama con una renna che salta tra gli alberi di Natale per mio figlio e un paio di calzini con emoticon che mandano baci per me.
Con questa esplosione di amore tra le mani mi guardo attorno e lo sguardo mi capita sul kit a euro 9,90 composto da: una mascherina nera, un perizoma trasparente in pizzo e una minifrusta in similpelle.
Lo compro subito! Perché? Lo trovo divertente.
Dopo 50 sfumature di grigio, rosso e nero il bondage è stato sdoganato, la corda per avvolgere i salami ha una nuova vita, e anche la “cucchiarella” in legno, simbolo per eccellenza della minaccia a distanza delle nonne, ora ha il suo perché!
Il bondage è una cosa seria per chi lo pratica veramente, è un gioco di ruoli, le corde cagionano piacere e creano legàmi.
Il bondage prevede che il sottomesso si affidi al dominatore e il dominatore abbia la responsabilità del suo sottomesso, è un rapporto di fiducia.
Non serve legarsi al radiatore in bagno e non servono nemmeno frustate alla Nando Orfei. Si può giocare, si può vivere il sesso allegramente, senza vergogna, magari dando vita a qualche fantasia che sia il tacco alto, il gioco dell’idraulico o qualsiasi cosa ci venga in mente, basta usare un po’ di fantasia.
Un frusta, un completino sexy, una benda, una corda non ci rendono persone meno brave ma forse un po’ più libere.
A volte infatti, se ben legate, le corde rendono liberi!