Vado a trovare i congiunti, evviva! Passata la felicità dei primi trenta secondi inizi il confronto con la realtà.

Dicono che la normalità si stia avvicinando, piano piano torneremo a lavorare, ad acquistare , a cenare al ristorante ma ci sono delle abitudini che mi mancheranno:

La sensazione è la stessa di quando stappi la bottiglia di champagne per poi accorgerti che sei senza bicchieri per berlo!
cosa mi mancherà di più di questo covid

3)la casa: adoro la mia casa, ma è grande, costosa da mantenere, difficile da pulire, ci ho speso molto e difficilmente la venderò, la casa fino ad oggi è stata anche la mia prigione, avevo la sensazione che mai me ne sarei potuta andare altrove, oggi la casa è stata il mio rifugio, dentro non mi sono sentita in prigione ma protetta, è vero è fatta di mattoni piantati a terra ma un po’ come gli alberi con le radici, i piedi saranno pure bloccati ma la chioma può crescere liberamente.

4) me senza la maschera: ho ritrovato una nuova me, ho scoperto quanto le persone sono importanti, che il contatto umano nutre più di ogni proteina, mi sono scoperta debole e mi è piaciuto mostrarmi senza la maschera della donna positiva, della professionista sicura, di quella che il mondo le sorride sempre.

1)i ritmi rallentati: mi sono abituata a seguire i ritmi del corpo più che quelli dettati da esigenze esterne in modo particolare i pranzi che di solito sono incastrati tra fine lavoro, palestra e cliente, in questi mesi ho apprezzato tantissimo il poter stare a tavola con mio marito e miei figli solo per il gusto di chiaccherare, il dividersi una fetta di dolce.

2)l’allentamento delle costrizioni: mangia poco, fai ginnastica, massaggi, stringiti nel vestito, infila i tacchi, i capelli, il trucco in questo periodo ho riscoperto la comodità di un paio di leggins, di un pantalone della tuta, ho scoperto che il sole continua a sorgere ugualmente anche se al posto della galletta di riso mi sono mangio due teglie di tiramisù.

cosa mi mancherà di più di questo covid

So che tra poco il pranzo sarà nuovamente fatto di un toast mangiato in macchina, di buste di somatoline sulle cosce, di “vendiamo sto schifo di casa” ad ogni bolletta che arriverà e Sto benissimo!ad ogni come stai? Ma ho imparato una cosa: la sera, quando torno a casa l’unica maschera che devo togliere è quella chirurgica!

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No prometto che ogni settimana ti invierò un mio indiscreto pensiero ma farò di tutto per farlo!