Pisello e vagina sono i veri introvabili di questa quarantena.
Non c’è nulla che regali un sorriso e susciti una reazione positiva come un “biglietto d’amore” scritto a penna, soprattutto ora ove i ti amo li abbiamo sostituiti con ❤ su whatsapp.
Il biglietto perfetto:
- Deve essere scritto a mano, il biglietto scritto a pc non ha lo stesso valore, ci deve essere la fatica fisica;
- La carta deve essere di fortuna, una busta dell’enel, il tagliandino del parcheggio, chi lo legge deve avere l’impressione che il nostro desiderio di comunicargli qualcosa di bello era talmente tanto impellente da arrangiarsi con qualsiasi pezzo di carta;
- Và bene qualsiasi frase che sia carina: ti amo, mi manchi, mi piaci…il “ti tromberei “nei biglietti d’amore è un po’ come la panna nella carbonara, essenziale per chi non sa cucinare, inutile per chi lo spaghetto lo sa cucinare e sa come metterlo nel piatto!
- Firmati e datati, i biglietti devono avere sempre la data e la firma perchè congelano un momento, se stiamo vivendo un brutto periodo perché la nostra relazione è finita ci farà bene sapere che il 15 luglio 1993 Federico bruciava d’amore per noi, e che sicuramente qualcun altro brucerà d’amore per noi!
- I biglietti vanno nascosti ma devono essere facili da trovare: sul parabrezza della macchina, così avrà anche l’effetto shock di una multa schivata, nella tasca del cappotto ma evitiamo i post-it attaccati al frigo e alla porta, i post-it sanno da avvertimento: ti amo, butta la spazzatura, manca il latte;
- Un cuore, un fiore, una casetta, nei bigliettini ci deve essere un disegnino, la “dichiarazione d’amore” accompagnata da qualcosa di bambinesco come un disegno è ancora più genuina, per lo stesso principio della panna sulla carbonara evitiamo peni e vagine, più che bambini corriamo il rischio di sembrare dei cretini.
Il mio primo biglietto d’amore l’ho ricevuto negli anni 90, quando i cellulari erano ancora un bene di lusso e per pochi eletti. Un tovagliolino di carta, piegato in 4:
“Ciao sono Mattia, sei molto bella, mi piacerebbe conoscerti, ti lascio il numero del cellulare e non per vantarmi che ho il cellulare, ma se vuoi conoscermi potresti chiamarmi al cellulare. Ti lascio il numero del cellulare…”
Sposati o conviventi: sulla carta sono i più fortunati perché hanno tutto il “kit” per il sesso in casa ma, nella maggior parte dei casi del kit non te ne fai nulla perché sei talmente tanto ossessionato dalla vicinanza dell’altro che non metti nemmeno in preventivo che la vicinanza possa diventare incastro!
Non ho mai chiamato Mattia ma, a distanza di 20anni la sua dichiarazione d’amore al cellulare mi fa ancora ridere.
In questi giorni scriviamo i bigliettini, sorprendiamoci e sorprendiamo, quando ci ricapiterà l’occasione di nasconderli tra gli elastici della mascherina!